Mitos, la serie in corso del fotografo greco Michele Pappa, è un avvincente tributo etnografico alle antiche usanze della sua terra natale.
I ritratti di medio formato raffigurano i compatrioti di Pappas vestiti con abiti tradizionali e ambientati in una varietà di sfondi accattivanti. IInvariabilmente caratterizzati da colori ricchi, trame e abile uso della luce, possiedono una qualità simile a un dipinto che si addice al soggetto storico-sociale e arresta e intriga con sorprendente immediatezza.
Ha iniziato a documentare tali tradizioni nel 2010/11 mentre frequentava la scuola di fotografia, anche se è stato un decennio dopo, poco dopo l'inizio della pandemia di Coronavirus che, ritrovandosi con abbondanza di tempo libero, e i suoi movimenti ristretti, ha guardato al suo archivio per l'ispirazione artistica.
“Sono stato ispirato a creare un progetto più diretto, in cui le trame e i dettagli degli abiti che vengono in primo piano risaltano di più. Durante questo periodo ho studiato i lavori di diversi fotografi e ho organizzato il mio materiale fotografico che riguardava principalmente i costumi in Grecia”.
Durante le sue prime incursioni nell'argomento dieci anni prima, il suo processo prevedeva la partecipazione a danze ed eventi tradizionali in tutta la Grecia, dove, con poca preparazione e nessun vero senso dell'orientamento, fotografava spontaneamente, trovando ispirazione in momenti, volti, paesaggi, o costumi.
Tuttavia, con miti, il suo approccio era più deliberato. La pubblicazione di queste prime immagini e la rete di contatti che ha costruito durante la loro creazione, hanno generato approcci da parte di altri in tutta la Grecia, che gli hanno chiesto di fotografarli nei loro abiti tradizionali.
Era, per sua stessa ammissione, un processo spesso faticoso ed estenuante; per ritrarli onestamente e nel contesto, i soggetti sono stati fotografati in aree a cui loro e i loro abiti appartenevano e condividevano profonde connessioni culturali e storiche.
INormalmente ci vorrebbero giorni per trovare la posizione giusta con la luce perfetta e le ambientazioni includevano sia spazi interni che paesaggi naturali, quest'ultimi spesso quasi inaccessibili a causa del peso spesso significativo dei costumi.
Tuttavia, lo trovava anche affascinante e stimolante, non ultimo il meticoloso processo di vestizione, che lui descrive come 'meraviglioso' esterni 'ritualistico'.
“Gli uomini di solito hanno costumi più semplici e possono vestirsi in tempi relativamente brevi. Per le donne, tuttavia, questa procedura può richiedere fino a due ore. Per quanto mi affrettassi in quel momento per non perdere la luce, tutto deve essere fatto nel giusto ordine, questo è qualcosa che ho capito nel tempo e con molte conversazioni con le persone. In molti casi bisogna indossare con cura diversi pezzi per dare un risultato adeguato e bello, gli abiti e i gioielli, ognuno di essi ha il suo simbolismo, e, infine, la preparazione di un cerchietto che può durare anche a lungo”.
Tale meticolosità mostra il profondo rispetto che i suoi sudditi hanno per i loro vestiti e, cosa più importante, ciò che rappresentano; siano essi abiti di tutti i giorni, festivi o addirittura nuziali, sono cimeli di famiglia (alcuni dei quali risalgono al XIX secolo) e sono quindi considerati sacri, emblemi dei loro antenati; la loro identità, la loro storia.
“L'abito è un sistema di comunicazione simbolico che fornisce informazioni sull'identità sociale di individui e gruppi culturali. È un linguaggio di comunicazione che lavora su due livelli: materialità e significato. Attraverso le strutture, le forme e gli elementi stilistici dell'abbigliamento, diventano evidenti i codici culturali di ogni società in un momento e in un luogo specifici”.
Pappas coglie questa riverenza con straordinaria chiarezza, mettendo in luce un lato della Grecia per il quale lui stesso nutre profondo apprezzamento e rispetto, e che crede sia, da anni, “svalutato nel tentativo di rivolgersi all'Occidente”.
miti, quindi, funge da archivio visivo profondamente accattivante e un tributo alla Grecia, mentre allo stesso tempo, e con notevole acutezza, dimostra il profondo potenziale del mezzo.
Tutte le immagini © Michele Pappa