Nicola Ducati

Editoriale Sfumature di bianco

©Nicola Ducati

"...Parlano poco ma usano decine di parole diverse per descrivere il colore bianco e le tante sfumature che i loro occhi riescono a cogliere nella coltre di ghiaccio e neve…”


─── di Josh Bright, 24 febbraio 2024
  • di Nicola Ducati Sfumature di bianco, racconta la storia di un gruppo nomade che abita da oltre mille anni le remote tundre della Siberia.

    Ritratto fotografico documentario a colori di Nicola Ducati, uomo Nenets, Siberia dalla serie 'Sfumature di bianco'


    Nativo italiano, Ducati, vincitore del secondo premio nel ns Visual Storytelling premio a gennaio, ha scoperto la fotografia da bambino, grazie a una vecchia macchina fotografica di famiglia che ha suscitato una curiosità innata e alla fine lo ha portato a perseguire il mezzo come carriera.

    Ispirato da artisti del calibro di Steve McCurry e Sebastiao Salgado e galvanizzato da un bisogno intrinseco di scoperta, ha trascorso la sua carriera viaggiando per il mondo, catturando coloro che abitano le sue periferie più remote: persone le cui tradizioni e cultura sono sempre più minacciate.

    Ritratto fotografico documentario a colori di Nicola Ducati, donna e cane Nenets, Siberia


    “Il mio lavoro si ispira allo scorrere del tempo e al desiderio di conservare la memoria di quei luoghi e di quei popoli che presto lasceranno il posto alla modernità. Con il mio lavoro vorrei raccontare stories di persone sconosciute, fisicamente lontane ma umanamente vicine, creando empatia tra lo spettatore e il soggetto, esaltandone l'eleganza e l'autenticità. Oggi mi piace soprattutto la fotografia che racconta ma anche fa immaginare, che commuove e suggerisce riflessioni”.

    Fotografia documentaria a colori di Nicola Ducati, bambino Nenets, Siberia


    Sfumature di bianco è il risultato di un viaggio effettuato da Ducati nella penisola di Yamal, una stretta striscia di terra che si estende per circa 700 km al largo della costa settentrionale della Siberia. Fu qui che Ducati incontrò un gruppo di Nenets, pastori nomadi di renne la cui vita è determinata dai cicli stagionali e dalle esigenze delle loro mandrie, ed è quindi caratterizzata da un movimento costante attraverso i paesaggi ostili delle pianure più settentrionali del mondo.

    Ha trascorso dieci giorni con il gruppo, testimoniando in prima persona il loro stile di vita unico: il profondo legame interdipendente che condividono con la terra e il loro gregge, sostenuto da credenze animistiche e sciamaniche. Le sue immagini ritraggono i Nenet nel giorno della migrazione, le varie generazioni che smantellano le loro case temporanee sotto il perpetuo bagliore del sole artico mentre si preparano per un altro arduo viaggio attraverso il terreno invernale.

    Fotografia documentaristica a colori di Nicola Ducati, uomo Nenets, renna, Siberia


    “È difficile immaginare come esprimano i loro pensieri, l'esistenza che hanno è legata alla natura, alla terra artica, ai cicli stagionali e alla loro ricchezza rappresentata dalle greggi. Il linguaggio che usano è quindi molto essenziale ma anche straordinariamente raffinato. Parlano pochissimo ma usano decine di parole diverse per descrivere il colore bianco e le tante sfumature che i loro occhi riescono a cogliere nella coltre di ghiaccio e neve che avvolge la loro esistenza.”

    Fotografia documentaria a colori di Nicola Ducati, bambino Nenets, Siberia
    Fotografia documentaria a colori di Nicola Ducati, uomo Nenets, Siberia


    Poetiche ma schiette e sostenute da un occhio impressionante per la luce e la forma, le immagini di Ducati trasmettono collettivamente la straordinaria resilienza di coloro che hanno forgiato una vita nelle condizioni più inospitali, ma per quanto ancora?

    Intrusioni coloniali, guerre civili e collettivizzazione forzata, sono solo alcune delle tante sfide monumentali che il gruppo ha affrontato nel corso degli anni. Inoltre, nei decenni successivi alla caduta dell'Unione Sovietica, il fascino di un'esistenza più "moderna" è diventato troppo per molti giovani Nenet da rifiutare, portandoli a migrare verso le città più a sud. Eppure oggi il gruppo affronta senza dubbio il suo più grave avversario. La duplice minaccia dell'estrazione del ricorso e del cambiamento climatico sta rapidamente distruggendo la stessa terra da cui dipende il loro gregge.

    Fotografia documentaria a colori di Nicola Ducati, ritratto di giovane Nenets, Siberia
    Fotografia documentaria a colori di Nicola Ducati, ritratto dell'uomo Nenets, Siberia


    “…Potere osservare come il territorio e il loro stile di vita stanno cambiando, vedere forza ma anche rassegnazione nei loro occhi, fa capire che la sfida più grande per il popolo Nenets sta avvenendo in questo momento. Una tempesta che sta scuotendo le loro tende molto più violentemente di qualsiasi tempesta siberiana finora incontrata…”

    Fotografia documentaria a colori di Nicola Ducati, bambino Nenets e renna, Siberia, da Sfumature di bianco


    Yamal traduce come 'la fine del mondo', nella lingua nativa dei Nenet, un soprannome appropriato per la loro patria isolata. Tuttavia può anche essere letto come un doppio senso piuttosto cupo, poiché l'impatto della distruzione ambientale in atto si farà sentire ben oltre questo remoto lembo di terra.

    Quando il permafrost si scioglie, immette nell'atmosfera miliardi di tonnellate di metano e anidride carbonica, che gli scienziati temono possano segnare un punto di svolta devastante nella lotta contro il cambiamento climatico, unun altro duro promemoria, se necessario, dell'importanza di un'azione immediata e drastica.


    Tutte le immagini © Nicola Ducati